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Il punto sulla A: Testa tra tradizione e rivoluzione, le metropoli in difficoltà

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Dopo sei giornate del massimo campionato a leggere la testa della classifica se da un lato sembra che non sia cambiato nulla, dall’altro invece può apparire che ci sia stata una vera e propria rivoluzione copernicana. Quel non cambiato nulla è riferito nel vedere sempre nel trio delle capoclassifica la Montepaschi Siena, che in maniera stucchevole dovremmo ripetere passano gli anni, gli scudetti, i giocatori, riduzioni di budget, ma è sempre li a guardare tutti dall’alto verso il basso. Oltre queste giuste riflessioni va detto che la Mens Sana, vincitrice nell’ultimo turno sulla Sutor grazie ad una partenza sprint di gara, ha sfruttato un calendario finora soft, che le ha permesso diversamente dall’Eurolega (dove il primo successo è arrivato solo Giovedì scorso in quel di Malaga) di mascherare le difficoltà di amalgama nel gioco, e del difficile ambientamento dei suoi giovani americani, ed infatti a supporto di questa tesi possiamo metterci l’imminente esclusione dal roster senese di Kim English. Simbolo, invece, della rivoluzione nelle alte sfere gerarchiche della nostra A continuano ad essere l’Enel Brindisi e la Virtus Bologna, che l’anno passato hanno chiuso la stagione nella parte bassa della classifica, e quasi come per uno stano caso di passaggio di consegne hanno vinto sui campi di Varese e Roma, cioè le due grandi soprese dello scorso campionato. L’Enel Brindisi ha espugnato il campo di Masnago dominando sin dal primo quarto la Cimberio , e la squadra di Bucchi è apparsa un orologio svizzero nel modo di riuscire a coinvolgere tutti i giocatori di volta in volta impiegati in campo dal coach bolognese. In casa Cimberio si acuisce la crisi dell’ultimo periodo, nel quale sono quattro le sconfitte in fila tra campionato e coppa, ed appare ormai evidente ed imminente il ritorno sul mercato per rimpiazzare un Coleman al di sotto delle aspettative tra un infortunio e l’altro, mentre anche Kiki Clark continua a deludere e litigare con le percentuali di tiro dalla lunga distanza, marchio di fabbrica del play ex Venezia. Stessi discorsi per la corsara Virtus Bologna al PalaTiziano di Roma sul momento che attraversano le due squadre in parallelo con Brindisi e Varese, ma andamento della partita del tutto diverso sul parquet romano. Nel posticipo domenicale davanti alle telecamere di Raisport i giallorossi, dopo aver preso una largo vantaggio sin dal primo quarto mantenuto fino alla sino alla fine del terzo quarto (67-55), sono stati letteralmente travolti dai virtussini bianconeri nell’ultimo quarto con un parziale di 14-34. Senza voler esser troppo critici nei confronti dell’Acea va detto che in questo momento Taylor è il lontano parente del giocatore ammirato l’anno passato, e lo spirito di squadra tra i giocatori non è lontanamente paragonabile a quello del gruppo granitico creato da coach Calvani, ma Roma ha tanta qualità per potersi rialzare e concorrere per i piani altissimi della classifica. In casa Virtus Bologna le scommesse del mercato sono per ora tutte vinte, ed in particolare quella su Dwight Hardy, che dopo aver dominato il campionato di Legadue due anni fa era finito nel dimenticatoio l’anno passato per via di un’esperienza avellinese contraddistinta tra passaporti in ritardo ed una lontananza dal campo troppo penalizzante per la guardia americana. Alle spalle del trio delle battistrada troviamo la Dinamo Sassari e la Pallacanestro Cantù al quarto posto reduci da risultati opposti. Infatti i sardi (massima solidarietà per l’immane calamità naturale che ha colpito la regione Sardegna nelle ultime ore da parte di tutta la nostra redazione vicina al dolore del popolo sardo) hanno vinto in quel di Pesaro contro una Vuelle durissima a morire, mentre i canturini sono crollati sotto il ritmo vertiginoso imposto dalla Vanoli nel derby. Gli uomini di Gresta sembrano aver preso gusto nel ricoprire il ruolo di ammazza grandi, dopo aver sconfitto sempre al PalaRadi due settimane fa proprio la prima citata Banco Sardegna, ed il dato che deve far maggiormente riflettere coach Sacripanti sono i 64 punti subiti all’intervallo, segno di una grande Cremona in attacco ma allo stesso tempo di una Cantù completamente disconnessa in difesa, che ha accusato un mini passaggio a vuoto dopo la brillantissima partenza tra campionato ed Eurocup. Al sesto posto insieme alle sconfitte di turno Varese e Roma troviamo a quota sei punti anche Milano, Avellino e Reggio Emilia. Partiamo da Milano sconfitta al Taliercio di Venezia nel posticipo di ieri sera dai lagunari nel giorno del debutto in panchina di coach Markovski al posto dell’esonerato Mazzon. Adesso sarebbe facile mettere già sotto processo una EA7 Emporio con un bilancio al 50% per cento tra vittorie e sconfitte, alla seconda sconfitta in fila in trasferta, ma in un’attenta analisi va detto che i milanesi hanno si alcuni problemi tattici in particolare in regia da risolvere, però allo stesso tempo hanno avuto un calendario complicato (le sconfitte sono arrivate sugli ostici campi di Brindisi, Bologna e Venezia) di inizio stagione con quattro impegni esterni su sei gare disputate. In casa Reyer l’arrivo di Markovski ha fatto arrivare di colpo il sorriso ad una squadra che non si discute per potenzialità tecniche a propria disposizione, ma sin dal prossimo complicato turno in quel di Bologna dovrà continuare a dare solide risposte. Chiudono il quadro di giornata i successi di Avellino e Reggio Emilia. Gli irpini si sono imposti nel derby casalingo contro la JuveCaserta chiudendo la propria striscia di due sconfitte in fila, ed allungando quella dei cugini a quattro, mentre i reggiani sono venuti a capo di una agguerrita Pistoia sul campo amico in una gara nella quale l’han fatta da padrone le difese.

Classifica dopo sei giornate

Montepaschi Siena, Enel Brindisi e Granarolo Bologna 10

Banco Sardegna Sassari e Pallacanestro Cantù 8

Cimberio Varese, EA7 Emporio Milano, Sidigas Avellino, Acea Roma, Grissin Bon Reggio Emilia 6

Pasta Reggia Caserta, Umana Venezia, Vanoli Cremona e Sutor Montegranaro 4

Vuelle Pesaro e Giorgio Tesi Group Pistoia 2