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Il punto sulla A: Milano mostra i muscoli ma Brindisi e Cantù non mollano, anche in zona play-off lotta apertissima

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Diciassette giornate andate in archivio dopo il derby di ieri sera a Masnago, ma a guardare la classifica ed il grande equilibrio nelle zone altissime della classifica sembra quasi di essere al secondo turno d’andata piuttosto che alla seconda giornata del girone di ritorno. L’unica novità sostanziale è nel trovare solo tre capoclassifica, ma ciò era scontato già alla vigilia del turno visto lo scontro diretto del PalaPentassuglia tra Brindisi e Roma. A perdere il carro della testa sono stati i capitolini, che nella seconda parte di gara sono finiti stritolati nella morsa della difesa brindisina, che ancora una volta ha confermato il suo principale pregio nella fase difensiva, ed è riuscita a rialzarsi senza risentimenti psicologici dopo lo schiaffone di sette giorni prima al Forum. L’imperativo rialzarsi era comune anche per le altre due capoclasse lombarde Cantù e Milano. Per la truppa del convalescente coach Sacripanti c’era da riscattare la sconfitta di Pistoia contro un’avversaria di rango come il Banco di Sardegna Sassari. Il Pianella si conferma parquet stregato per la Dinamo, uscita sconfitta per la decima volta in fila dal campo brianzolo, e come sinistramente successo in molte delle nove precedenti occasioni la squadra di Sacchetti è andata vicina all’obiettivo di spezzare l’incantesimo negativo Cantù, ma alla fine si è dovuta inchinare al cospetto delle giocate del folletto Ragland ed una panchina brianzola alla fine più decisiva di quella sarda. Cantù quindi riesce a conservare la vetta, dalla quale si allontana a quattro lunghezze la compagine sarda, che dopo uno sfavillante periodo di forma e risultati tra novembre e metà dicembre tra campionato ed Eurocup sta cominciando ad accusare qualche problema d’identità che va oltre al cambio sotto canestro tra Linton Johnson ed Andrew Gordon, quest’ultimo il migliore in maglia Dinamo nella trasferta canturina. Per Milano, invece, c’era da riscattare la cocente sconfitta beffa di Istanbul in Eurolega nel classicissimo di ieri sera in quel di Varese, dove la squadra di Banchi ha dato l’ennesima dimostrazione di forza alla concorrenza nell’ultimo periodo. Infatti contro una Cimberio coraggiosa, grintosa e dalla faccia giusta delle grandi occasioni l’Olimpia dopo un breve smarrimento iniziale sotto le folate di Banks ha dominato l’avversaria dall’alto della propria supremazia tecnica e fisica, e poi quando vedi uscire dalla panchina milanese gente come Gigli e Kangur come decimo ed undicesimo uomo ci si rende conto dell’incredibile potenziale a disposizione dei milanesi. Una Olimpia per strapotere di roster ed uomini nel proprio organico simile a quella Siena capace di dominare e stritolare la concorrenza nei passati campionati, escluso l’ultimo; la stessa Mens Sana, che nonostante tutti i ridimensionamenti economici degli ultimi due anni cerca di rimanere in scia al gruppo di testa (al quarto posto in compagnia di Roma) e magari piazzare il colpo di coda al momento giusto. La squadra di coach Crespi con la vittoria interna contro Reggio Emilia (al termine di una gara double-face con i reggiani guidati dal ,grande ex Kaukenas saldamente avanti nella prima metà gara e poi dominati dalla Montepaschi nella seconda parte) cerca di mettersi alle spalle l’ultimo periodo gramo di successi tra campionato ed Europa. Rimane al settimo posto solitario, invece, la Reyer Venezia che interrompe la sua striscia di tre vittorie in fila e la sua scalata verso le alte zone di classifica con l’inaspettata sconfitta esterna contro la Sutor Montegranaro. Troppe palle perse per la Reyer Venezia piegata dalla bomba del migliore in campo Mayo, che regala ai suoi un pesantissimo successo nella lotta salvezza, dove allunga il proprio vantaggio a quattro lunghezze su Pesaro. Lotta salvezza dalla quale si allontana sempre di più la Vanoli Cremona, grazie al quarto successo consecutivo sotto la gestione Pancotto sulle tavole dell’Unipol Arena. Sconfitta per i bolognesi, che è costata caro al tecnico Luca Bechi, esonerato e vittima principale del periodo nerissimo di risultati in casa Virtus, dove la dirigenza spera di invertire la marcia con un suo vecchio figlio, cresciuto tecnicamente sotto gli insegnamenti di Ettore Messina, quale Giorgio Valli. Chiude il quadro di giornata il doppio successo interno delle compagini campane Avellino e Caserta rispettivamente contro Pistoia ed il fanalino di coda Pesaro; ora le due campane condividono l’ottavo posto, l’ultimo per la griglia play-off, con Reggio Emilia, ma anche la presenza a soli due punti di distacco della stessa Pistoia e delle prime citate Bologna e Varese rende la zona play-off un vero calderone infuocato. Riassumendo il tutto in breve: il campionato non perde slancio e smalto con lotta apertissima sia per le prime quattro posizioni, sia per l’ottavo posto, mentre per quanto riguarda la salvezza, visto i risultati cremonesi dell’era Pancotto, la contesa sembra oramai essere diventata una questione tutta marchigiana tra Montegranaro e Pesaro, con i sutorini che partano dai quattro punti di vantaggio in classifica e dal +5 della vittoria interna nel turno d’andata.

Classifica Lega A

Brindisi, Cantù e Milano 24

Siena e Roma 22

Sassari 20

Venezia 18

Reggio Emilia, Avellino e Caserta 16

Pistoia, Bologna e Varese 14

Cremona 12

Montegranaro 10

Pesaro 6