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Draft Prospects: Kristaps Porzingis, tra Antetokounmpo e Milicic, the next European Superstar?

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Draft Prospects - Kristaps Porzingis

Eccoci al consueto appuntamento settimanale con Draft Prospects, la rubrica di BasketItaly.it sui giocatori più chiacchierati in vista del prossimo draft. In questo numero spostiamo la nostra atenzione per la prima volta su un giocatore di formazione cestistica non americana: Kristaps Porzingis.

CHI E’. La sua storia inizia in Lettonia, paese che nel 1995 gli dà i natali, nella fattispecie a Liepāja, la “città dove il vento è nato”, così detta per la brezza marina che vi soffia costantemente, data la sua posizione sul Baltico. In famiglia Porzingis il basket è nel sangue e ben presto Kristaps viene instradato sulle orme del fratello Janis, di 13 anni più grande, che ha intrapreso la carriera da professionista e che sarà protagonista di alcune significative parentesi in Italia, con le maglie di Livorno, Brindisi, Pistoia e Roseto. La squadra dove il nostro muove i primi passi è quella locale, il BK Liepāja Lauvas, con cui inizia l’iter delle giovanili e con cui tarda molto poco a farsi notare da esperti ed addetti ai lavori come il miglior prospetto del basket lettone. A mettergli gli occhi addosso e ad investire sui suoi notevolissimi margini di crescita è Siviglia, che all’età di 15 anni gli propone di cambiare paese e vita per scommettere sulla propria carriera da giocatore professionista: nonostante il salto nel vuoto sia di quelli non da

poco, Kristaps accetta di volare in Andalusia, scelta che lo ripagherà nettamente in futuro. L’adattamento si perfeziona infatti in breve tempo e con la maglia del Cajasol Porzingis esplode letteralmente a livello giovanile; nel 2012, a soli 17 anni esordisce in Liga ACB, ma il punto più alto della sua crescita è fissato nell’estate 2013, quando rappresenta la sua nazionale all’Europeo FIBA Under-18.
Kristaps incanta durante tutto l’arco della manifestazione, che chiude a 12 punti, 10 rimbalzi e 5 stoppate di media, guadagnandosi l’inclusione nel miglior quintetto e rivelandosi una volta per tutte agli scout di tutto il mondo, NBA compresi.

Il suo minutaggio con la compagine andalusa cresce sensibilmente sin dalla stagione successiva e Porzingis, a 18 anni, si ritrova ad essere uno dei perni della rotazione del Cajasol, con il quale comincia a collezionare minuti e prestazioni importanti (12, 6 rimbalzi e 4 stoppate contro il Caja Laboral ad esempio). A fine stagione 2013/14 decide dunque di dichiararsi per il Draft NBA, come logica conseguenza del salto in alto delle sue quotazioni. Philadelphia ed Atlanta si dichiarano apertamente interessate ed altre franchigie (Thunder su tutte) sembrano lavorare sotto traccia, fiutando la possibilità del “furto” al Draft, ma incredibilmente, a 10 giorni dalla notte di New York, il giovane lettone ritira la sua candidatura, sentendosi ancora impreparato per il grande salto e sceglie di rimanere un anno ancora in Europa. Mai decisione si rivelò più azzeccata: nella stagione appena conclusa mette insieme in 21 minuti di impiego medio 10.6 punti, 5 rimbalzi e 1 stoppata con il 51% dal campo ed il 32% da 3 punti, numeri che salgono, con lo stesso minutaggio, a 12 punti, 4 carambole e 1.2 “veloci” ma con il 56% al tiro ed un sensazionale 46% da oltre l’arco in Europa.
L’ACB lo include nel quintetto dei migliori giovani, mentre l’Eurocup lo premia come Rising Star della competizione ed ora Kristaps rappresenta una sicura scelta di lotteria e un progetto a lungo termine su cui in molti vogliono lavorare, viste le sue portentose doti tecniche.

PROFILO TECNICO. Porzingis è un’ala grande di 2.11, o per meglio dire, come sostenuto da molti osservatori, una guardia nel corpo di un centro.
Le sue dimensioni fanno ovviamente gola a tanti, considerando anche braccia lunghe e mani grandi, abbinate a fluidità ed atletismo, che ne fanno un ottimo finalizzatore in contropiede. Le sue abilità tecniche lo rendono un lungo del tutto speciale: il tiro è efficace, affidabile da qualsiasi distanza e caratterizzato da un rilascio fluido e veloce; Kristaps è in grado di punire sugli scarichi o mettere palla per terra come un piccolo, beffando i pari ruolo, per poi concludere con un arresto e tiro. Il suo gioco offensivo è aricchito da ottime doti di lettura, che ne fanno una minaccia anche senza la palla in mano (aspetto su cui ha lavorato molto in Spagna) abile nell’eseguire intelligenti tagli e back-door.
Nella metà campo difensiva Porzingis si conferma un giocatore completo: grazie al suo fisico si classifica come ottimo intimidatore ed ha grande tempismo per la stoppata, così come impressionanti sono la capacità di aiutare sul lato debole e quella di difendere in situazione di pick&roll; inoltre, grazie ad atletismo e velocità di piedi, non soffre i cambi difensivi e si adatta a difendere su giocatori più piccoli di lui. D’altro canto, le principali perplessità su di lui sono legate ad uno sviluppo fisico ancora incompleto: deve assolutamente aggiungere peso, aspetto che lo penalizza quando deve difendere sui centri o su pariruolo più grossi di lui e che lo rende offensivamente monodimensionale, a causa della totale mancanza di un gioco in post basso.
Anche a rimbalzo paga il suo deficit fisico e soffre molto il peso dei lunghi “classici” ed il tagliafuori: la maggior parte delle sue catture arriva grazie all’atletismo ed alla lunghezza delle braccia, o in attacco, quando la difesa avversaria è mossa, o sui rimbalzi lunghi in difesa.
Questi aspetti, in generale, ne fanno un prospetto estremamente intrigante e futuribile, ma per questo non ancora propriamente NBA-ready e ricco di incognite legate alla sua crescita.

MOCK DRAFT BASKETITALY.IT. Kristaps Porzingis è indicato da tutti gli esperti come una delle prime 10 scelte, sebbene fuori dalla top 5; si giocherà il”titolo”di primo giocatore europeo ad essere scelto nel 2015 con Mario Hezonja, la guardia croata che sta ben impressionando con il Barcellona.
Per quello che riguarda le sue potenziali destinazioni, sarebbe ottimo per lui finire in una franchigia con una frontline incompleta, in modo da riservargli importanti minuti, ma al contempo con una logica di paziente lavoro sullo sviluppo dei giovani (leggi Orlando Magic su tutti, ma anche Milwakee, Minnesota, Phoenix). La cosa certa è che ha bisogno di giocare per crescere, di conseguenza sarebbe deleterio per lui finire in una squadra che per eisgenze di record (top teams) o per “sovrabbondanza” di promesse (Sixers, Celtics) non curasse la sua maturazione fisica e mentale, prima che tecnica.

Con Draft Prospects l’appuntamento è per la settimana prossima: oggetto della nostra analisi uno dei protagonisti assoluti della vittoria di Duke, Justise Winslow.