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Do You Remember?: “The Human Highlight Film” Dominique Wilkins

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Questa nuova puntata del Do You Remember? ci è stata ispirata da un episodio in questi ultimi giorni accaduti nei play-off del nostro campionato che ha fatto molto clamore. Il fatto in questione è stato il fallo sul tiro da tre punti del reggiano Silins sul senese Erik Green con conseguente fallo tecnico al giovane giocatore lettone, dal quale sono scaturiti ben 5 tiri liberi consecutivi realizzati dal play-guardia della Mens Sana. Questo episodio secondo molti ha cambiato il trend della partita ed ha aperto la vittoriosa rimonta senese, e quindi lo potremmo, con le dovute differenze, paragonare al fallo di Dominique Wilkins sul tiro da tre di Sasha Danilovic nei secondi finali nella decisiva gara 5 della finale scudetto tutta bolognese del 1997/98. La Virtus di Danilovic era a pochi secondi dal termine sotto di quattro punti, ma un tiro da tre punti realizzato con conseguente fallo di Wilkins convertito nel libero supplementare portò la gara ai tempi supplementari, poi persa dalla Fortitudo Bologna, che dovette rimandare l’appuntamento con il primo scudetto della sua storia. Sicuramente questo episodio non illumina la stella di Dominique Wilkins, il personaggio del nostro Do You Remember, ma l’ala piccola americana, può essere catalogata senza ombra di dubbio come l’ultima grandissima stella arrivato dall’universo Nba in Italia sulla scia di altri grandi campioni come Ray Richardson e Bob McAdaoo, dei quali peraltro abbiamo già raccontato delle loro gesta oltreoceano e nel belpaese nei mesi passati. Wilkins, nasce nel 1960 a Parigi, si proprio nella capitale francese, perché il padre è membro della Usa Air Force , ritorna in americana e grazie il suo sconfinato talento tecnico e fisico  (201 cm distribuiti su un corpo da decatleta) viene scelto come terza scelta assoluta nel draft del 1982 dagli Utah Jazz. Dominique, non giocherà mai con i Jazz perché verrà girato ad Atlanta, e con gli Hawks legherà in maniera indelebile il proprio nome ed i propri successi ed insuccessi personali. Con la maglia degli Hawks infatti giocherà dal 1982-1994 collezionando la bellezza di 882 presenze, alla fine volendo contare anche le sue fugaci esperienze ai Clippers, ai Celtics  agli Spurs ed ai Magic ( in queste quattro franchigie giocherà solamente una stagione) le presenze totali tra i pro saranno 1074 con l’impressionante score di 26668 punti realizzati che lo hanno collocato tra i primi 10 realizzatori di sempre nel Nba, però ciò non gli è valso il riconoscimento tra i migliori 50 giocatori di sempre del Nba. Molti hanno criticato questa scelta, ma probabilmente ha inciso nell’esclusione dalla lista delle superstar all time il fatto che Dominique non sia mai riuscito a vincere un titolo Nba, complice il fatto che negli anni migliori della sua carriera gli Hawks non sono mai riusciti a costruire intorno a lui una squadra capace di competere per il successo finale. Comunque oltre al dato dei punti ci sono tanti altri riconoscimenti che testimoniano la grandezza della carriera dell’ala americana come le 9 partecipazioni  consecutive all’All Star-Game tra il 1986 e il 1994, il titolo di miglior marcatore Nba del 1986, e la vittoria per due volte nella gara delle schiacciate 1985 e 1990, rimarcare qualità atletiche fantascientifiche che gli varranno il soprannome di The Human Highlight Film), e soprattutto la presenza nel Dream Team 1994 con il quale vinse il titolo di campione del mondo ai mondiali in Canada. Proprio in quel Dream Tema che per lo spessore del roster e dei campioni al suo interno è il solo paragonabile a quello del 1992, che illuminò con il proprio talento immenso le Olimpiadi del 1992 a Barcellona. Il capitolo europeo della carriera di Wilkins è diviso in due parti, infatti prima dell’esperienza in Italia alla Fortitudo Bologna, disputò una stagione in Grecia al Panathinaikos Atene. Con il Pana Dominique si tolse la soddisfazione di vincere una coppa di Grecia, e soprattutto la gioia di vincere l’Eurolega 1995-96, battendo nella finale di Parigi in un finale da cardiopalma per 67-66 il Barcellona. Dopo un intermezzo ai San Antonio Spurs arriva trentasettenne nella città delle Due Torri alla Fortitudo, alla corte del patron Seragnoli, il quale in quegli anni non badava a spese per strappare il primato cittadino alla Virtus Bologna. La stagione per Fortitudo, allenata da Valerio Bianchini, si aprì in questa direzione perché arrivò la vittoria della Coppa Italia nella Final Four di Casalecchio, poi proprio il teatro di Casalecchio fece da cornice alle cocenti sconfitte contro gli acerrimi rivali della Virtus. Prima arrivò la sconfitta nella serie dei quarti di Eurolega (molti ricorderanno la furibonda rissa in campo con i più accesi Fucka e Myers sulla sponda fortitudina, con dall’altra parte gli altrettanto scatenati Savic e Danilovic), e poi la già raccontata nell’introduzione sconfitta nella finale scudetto nella decisiva gara 5, quando proprio Wilkins (34 partite con 17,8 punti di media in campionato ) con il suo incredibile errore contribuì a scucire dalle maglie dell’allora Teamsystem uno scudetto che ormai sembrava già cucito sul petto.  Probabilmente era scritto nel destino di Dominique non riuscire a vincere nessun titolo nazionale in carriera, ma per noi appassionati di basket italiano resta il grande vanto e orgoglio di aver potuto ammirare alele gesta sui nostri parquet del The Human Highlight Film