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Do you remember? – Brent Darby: il ragazzo dal cuore maledetto

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Dopo la pausa estiva ritorna “Do you remember”, la rubrica targata BasketItaly nella quale ricorderemo campioni e semplici comprimari, talenti puri o “cavalli pazzi”, chiunque abbia lasciato un’impronta sulla nostra penisola.

Brent Darby. Nome e cognome forse ai più non diranno molto ma i più attenti osservatori di pallacanestro non potranno non ricordare le sue gesta. Brent nasce a River Rouge nel 1981 e, dopo quattro anni ad Ohio State, decide nel 2003 di volare in Europa e di atterrare nello specifico in Polonia all’AZS Koszalin. Le prime esperienze non sono entusiasmanti ma il pronto riscatto arriva proprio con una chiamata dall’Italia. Corre l’anno 2004 e a cercarlo è Trapani, all’epoca in Legadue. Non grandi palcoscenici ma una piazza ricca di passione e calore, l’ideale per un ragazzo di 23 anni in cerca di successo. La stagione si rivela eccezionale, forse al di sopra di ogni più rosea aspettativa: 19.7 punti (54% da due, 38% da tre) e 2.7 assist di media sono numeri che fanno di Darby un pezzo ambito del mercato, soprattutto in Legadue. Ad aggiudicarsi le sue prestazioni è Ferrara. Il campionato regala all’americano sfide di alta classifica: a fine anno l’allora Carife è seconda dietro di soli due punti all’Eurorida Scafati. Il sogno, neanche tanto nascosto, è la serie A ed in effetti i tifosi hanno tutte le ragioni per volare in alto. A guidare i compagni è ancora una volta Darby che più o meno conferma le cifre dell’anno precedente (18.3 punti e 2.8 assist a partita in regular season e 18.9 punti e 3 assist di media nei play-off). Purtroppo per Ferrara la promozione svanirà in semifinale contro Rieti ma è palese che a Darby la Legadue va stretta.

Ecco infatti che arriva la chiamata di Avellino, reduce da un ripescaggio in massima serie dopo il fallimento di Roseto. Brent coglie al volo l’occasione e l’età (26 anni) è quella giusta per misurarsi con i migliori. In Irpinia raggiunge la salvezza, obiettivo prefissato ad inizio stagione, ma le sue prestazioni e di conseguenza le sue cifre vengono condizionate da un infortunio al piede. 9.6 punti e 4.7 assist di media in sole 16 partite non gli valgano la riconferma ma in Legadue, dirigenti e allenatori non si sono dimenticati di lui e sanno che può fare ancora la differenza. L’ambiziosa Sassari quindi gli offre l’opportunità di rilanciarsi e lui ripaga come meglio può la fiducia: oltre 16 punti di media consentono infatti ai sardi di andare ai playoff poi però persi contro la Jesi dei vari Hoover, Maggioli, Maestranzi e soprattutto David Moss. Nonostante buoni numeri per la stagione 2007/08 in Sardegna per Darby non c’è spazio e così ancora una volta cambia aria e sceglie la toscana, per la precisione Pistoia. E’ancora Legadue ma l’avventura si esaurisce prima del dovuto: Brent non convince del tutto e viene tagliato nel febbraio nel 2009. Disoccupato però ci rimane poco perché Caserta in Serie A, giusto un mese dopo, lo chiama per completare la stagione. Per Darby non ci sono grandi cifre (7.6 punti e “solo” 1.2 assist di media) ma Caserta porta a termine una stagione in maniera più che tranquilla. All’inizio della stagione successiva (2009-10) Darby lascia dopo ben 5 anni l’Italia ma, a pensarci bene, non si allontana poi molto: attraversa semplicemente le Alpi per migrare in Francia, al Limoges. Dopo quasi 10 punti di media e 21 partite il Belpaese lo richiama e atterra a Venezia, allora in Legadue. E’ proprio in maglia Reyer chiuderà la stagione, una stagione anonima per i lagunari e francamente poco entusiasmante anche per lo stesso giocatore.

La carriera di Darby finisce qui anche perché il cuore del giovane inizia a fare capricci. Per questo ad inizio 2011 si sottopone ad un delicato intervento chirurgico. Il decorso operatorio sembra procedere regolarmente, poi all’improvviso un nuovo ricovero in ospedale a Detroit. Il sangue nelle vene di Darby non scorre come dovrebbe e i medici scoprono che tutto è da addebitare a quella operazione a cui si è sottoposto ad inizio anno. Purtroppo per Darby la malattia si dimostra un avversario troppo difficile da vincere: è una trombosi a strapparlo alla vita il 6 dicembre 2011 a poco più di trent’anni. La notizia giunge in Italia e lascia esterrefatti tutti gli appassionati della palla a spicchi, soprattutto quelli che lo hanno potuto applaudire come un giocatore della propria squadra del cuore. Quel cuore che al caro Darby è costato la vita.

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