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Euroleague – Quanto manca all’Olimpia per raggiungere il Real?

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Alla prima in casa di Euroleague, l’Olimpia Milano ha perso 85-91 contro il Real: una “buona” sconfitta, ma per come si era messa la partita c’è un po’ di rammarico dalle parti del Forum di Assago. Leggendo i gruppi di tifosi su Facebook, gli animi si sono già infiammati con post che parlano di “solita stagione”, troppe conclusioni forzate e non costruite, Pianigiani che non fa i cambi ecc. Cerchiamo di mettere un po’ di ordine. Il Real Madrid è campione d’Europa in carica, ha cambiato solo due giocatori dalla scorsa stagione (anche se uno era Doncic) e quest’anno è rimasto una delle favorite. Ha vinto a Milano contro una signora squadra come l’Armani Exchange, facendo giocare meno di 10 minuti un potenziale MVP come Llull. Tutto questo dopo aver finito il primo quarto sotto di 15.

I meriti dell’Olimpia Milano

Partiamo proprio dal primo parziale, uno dei migliori giocato dall’Olimpia negli ultimi anni. Ottima difesa, la palla girava in attacco, James ha scherzato Llull (8 punti per il play ex Pana e 2 falli per lo spagnolo, motivo anche del panchinamento definitivo), Brooks ha limitato il più possibile Randolph, poi esploso con 25 punti e 11 rimbalzi. Impossibile chiedere di più e infatti il tabellone rispecchiava quanto visto in campo: 28-13 e tifosi in visibilio. Il Real, poi, si è messo a giocare da Real, Kuzminskas non è riuscito a contenere Randolph e Reyes e i Blancos si sono avvicinati prima dell’intervallo, poi hanno pareggiato e infine vinto, sempre giocando al massimo. Il primo merito di Milano è proprio questo: aver obbligato il Real a impegnarsi al massimo per portarla a casa. Non una cosa scontata e che non sempre si rendeva necessario le scorse stagione. Come ha analizzato coach Pianigiani, la squadra ha sbagliato troppi tiri facili, il più sanguinoso la tripla con metri di spazio di Micov nel finale: ma si può chiedere di più al giocatore serbo? Il dito viene puntato anche contro James, che sì ne ha messi 21 con 7 assist, ma si è preso 13 triple non sempre ben costruite. Lui è quel genere di giocatore che ha bisogno della palla in mano per rendere, ma essendo in una squadra nuova deve ancora capire quando deve essere lui il protagonista assoluto della partita e quando affidarsi ai compagni. Il numero degli assist dimostra quanto sappia giocare con i compagni. E qua passiamo agli errori di Milano.

Ancora troppe sbavature per battere il Real

Abbiamo detto di James, ma la squadra è stata costruita con l’ex Pana al centro del progetto. Viene da chiedersi tuttavia, se qualche minuto in più di riposo non avesse permesso a lui e Micov di arrivare più lucidi nel finale. L’alchimia di squadra è ancora in costruzione e nel momento in cui Pianigiani poteva far rifiatare i suoi due titolari il Real aveva impattato il risultato e si era portato avanti. È ancora presto per affidare un momento così delicato delle partite alle riserve, ma insieme Jerrells e Della Valle non sono arrivati a 8 minuti di gioco. Personalmente, un po’ poco contando che quella di ieri sera non era un partita da vincere obbligatoriamente. La differenza con il Real è anche questa: Llull può non vedere il campo per tre quarti e il Real vincere, Milano non si può permettere di prescindere dai suoi titolari. Riporto un dato che, per ora, non è ancora significativo visto che è la seconda partita, ma durante la stagione può diventarlo: l’A|X è al primo, al quinto e all’ottavo posto per minuti giocati da un singolo giocatore.


È arrivata un’altra prova incolore di Kuzminskas, che a questi livelli ha giocato e dimostrato di poterci stare. Detto delle rotazioni degli esterni, Kuz ha avuto i suoi minuti, ma non ha dimostrato il suo talento, non riuscendo a incidere né in attacco né in difesa. Per vincere queste partite serve anche il contributo del lituano.

In conclusione, non sembrano esserci le premesse della “solita stagione” di Milano, anche se già al Pireo domani sera si dovrebbero vedere degli aggiustamenti, in vista della sfida da vincere contro il Khimki settimana prossima. L’Olimpia deve ripartire dalla rabbia agonistica di James e Nedovic.