fbpx
Home A2 A2 - Girone Rosso Wood:subito standing ovation e Trieste torna al successo

Wood:subito standing ovation e Trieste torna al successo

0

A due minuti dalla fine,con la partita bella che andata, Dalmasson chiama in panchina Wood, ed il pubblico si alza in piedi e regala al nuovo arrivato una standing ovation da brivido.

Questa resta l’immagine più significativa di un match, comandato subito dai padroni di casa e chiuso dai biancorossi triestini nel terzo quarto.

Imola è una squadra allo sbando, troppo anche per la Trieste paurosa di questo periodo:e  così gli uomini di Dalmasson iniziano subito a mettere la testa avanti, magari timidamente nei primi due periodi; poi l’efficacia  del gioco offensivo dei romagnoli scema ulteriormente  e le ultime due frazioni servono solo per suggellare il risultato finale, fissato al quarantesimo minuto sull’ 89 a 59.

La cronaca non merita ulteriore attenzione, la partita è scivolata via non bellissima ma tra air ball, palle perse banalissime, massaggiatore che manipolava l’arto sano a Poletti al posto di  quello infortunato, ci sono stati anche lampi che meritano menzione: i movimenti felini  di Wood,una stoppata stellare di Coronica,mentre per Imola salviamo la generosità di un positivo Niles.

Ma Imola qui a Trieste ha mostrato tutte le sue lacune in modo evidente.Sulla panchina non vogliamo infierire vista la giovane età dei suoi giocatori che stasera sono sembrati  come soldati buttati in trincea senza nessun addestramento; piuttosto oggi sono mancati uomini importanti,uno su tutti, Dordei, giocatore che comunque che ha sempre militato in squadre di medio alta classifica, sul quale probabilmente Imola qualche aspettattiva l’aveva investita. Ma anche Poletti oggi sottocanestro ha faticato oltremodo contro Diliegro, Iannone non ha inciso da play maker titolare,Young non  ha entusiasmato al suo rientro,tranne per una scintilla isolata nel terzo quarto, mentre l’unico ad avere timbato il proprio cartellino con una certa efficacia è stato Niles. Quindi con quattro titolari su cinque in giornata  tuttaltro che brillante,con una panchina che ha prodotto cinque punti cinque, per l’Aget è arrivata l’ennesima scoppola; nemmeno i cambi difensivi di Vecchi,che spesso ha proposto la zona, alternandola alla difesa a uomo, ha prodotto chissà che risultati; certo, l’attacco triestino in certi frangenti ha battuto in testa,anche  a causa anche della non felicissima giornata al tiro, ma se poi dall’altra parte del campo non la metti quasi mai, gli sforzi profusi a difesa del  proprio canestro diventano fini a se stessi.

Di Trieste che dire..Gli occhi di tutti erano puntati su Wood ed il nuovo USA, chiamato ufficialmente solo per sostituire lo stagionato Hoover per alcune partite, ha risposto da par suo: 31 punti, 9 rimbalzi, mani svelte ed occhio sveglio per le assistenze ai compagni , ottima fisicita’, rapidita’ e movenze panteresche,difesa rivedibile, ma in sostanza, pur tenendo conto della(scarsa)  difficoltà della partita, sembra in grado di garantire un buon contributo per un eventuale proseguio del suo torneo in maglia triestina. Perchè francamente ci sembra impossibile che la dirigenza triestina si disfi di un giocatore molto più pimpante fisicamente rispetto ad Hoover, che già alla prima  esibizione sigla un trentello.

Chiuso il capitolo Wood,che meritava un certo spazio, gli altri hanno beneficiato della freschezza e dalla velocità del nuovo arrivato,in special modo Diliegro nella prima metà della partita e Harris nella seconda parte dell’incontro.Carra ha giocato con il consueto coraggio ma la serata al tiro non e’ stata di quelle indimenticabilli, Ruzzier è stato messo subito fuori partita dai falli, ma al rientro in campo dopo l’intervallo lungo  è piaciuto per la diligenza con cui ha diretto l’attacco triestino; Coronica e Fossati come al solito sono stati enormi in difesa, Candussi ha fatto il suo,Tonut un pò meno, mentre Urbani entrato in campo già nel secondo quarto, ha dato fiato ai suoi compagni titolari segnando anche un bel canestro.

Un po’ di numeri: osceno il 33% dal campo di Imola, migliorabile il suo 61% a cronometro fermo, sanguinose le sue 20 palle perse, se poi anche nei rimbalzi catturati c’è una significativa differenza a favore di Trieste, il risultato finale appare abbastanza logico. Anche perchè Trieste ha tirato dal campo meglio anche se non in modo entusiasmante,45%,  con buon 82% dalla linea della carità e con ben 48 rimbalzi arpionati.

Individualmente, oltre al già citato Wood, si distinguono tra le fila triestine il solito gladiatore Diliegro 14 punti piu’ 12 rimbalzi, Harris 16 punti e 7 palle vaganti catturate; 9 quelle messe  in cassaforte da Candussi, mentre Carra oltre a 4 assist di è messo in luce per il suo percorso netto ai liberi 7/7.

Dall’altra parte si evidenzia la doppia doppia sfiorata da Niles,21 più 9; altro di eclatante in positvo non c’è, mentre negativamente saltano all’occhio il 2 /11 di Dordei,che pur aveva iniziato benino con una tripla di tabella siglata nei primi istanti di partita, il 2/7 di Poletti, poco incisivo anche a rimbalzo, il mediocre 4/11 dal campo di Young.

I migliori in campo, per noi che conserviamo un pizzico di romanticismo, sono quei 3 o 4 tifosi giunti da Imola, con il loro timido striscione, relegati in un angolo lontano del Palatrieste. A sei minuti dalla fine, dopo la seconda schiacciata quasi consecutiva sbagliata da Dordei, hanno abbandonato gli spalti della bomboniera triestina, in silenzio, con grande dignità. Ed è l’unico patrimonio su cui può contare la società romagnola per una futura risalita: l’amore per questa maglia dei suoi sostenitori.Alcuni dei protagonisti in campo stasera non hanno dimostrato medesimo attaccamento. Non può esserci constatazione  più amara, che rende ancora più aspra e dolorosa da ingerire la pillola della retrocessione.