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Wood: i 31 punti della discordia

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Raramente il popolo del Palatrieste aveva esternato manifestazioni di amore a prima vista nei confronti di un neo arrivato .Bisogna sfogliare l’album dei ricordi e forse tornare ai tempi di Rich Laurel, il vero profeta della nascita del basket di vertice nell’era moderna in terra giuliana.

 

Sta di fatto che Wood è riuscito nell’impresa e ieri, quando Dalmasson l’ha richiamato in panchina, il pubblico triestino ha per acclamazione  indicato la propria preferenza con trionfale maggioranza: si a Brandon Wood.

Questa volontà popolare evidente e perentoria, unita ai 31 punti 9 rimbalzi e 5 assist accumalti da Wood nell’incontro, mette la società biancorossa davanti a delle scelte difficili.

Tutto sarebbe più semplice se le casse triestine fossero discretamente fornite, ma non essendo questa la realta’ finanziaria della societa’ giuliana, la questione si complica non poco.

Hoover non sembra un tipetto da separazioni all’insegna del “volemose bene” e, presumibilmente qualche sacrificio finanziario Trieste lo dovrebbe affrontare, nel caso in cui le due strade si separessero.Il rebus è capire quanto ( e  se) Trieste potrebbe elargire per la buona uscita del soldato Ryan.

Questi dati di fatto, la volontà dei tifosi e la scarsa disponibilità economica societaria, aprono al futuro diverse possibili strade da percorrere.

La piu’ realistica:la società ufficialmente porta a conoscenza la città che non è in grado di sostenere i costi di un taglio di Hoover e lo reintegra lasciando Wood al proprio destino.Soluzione che non farebbe felici i fan triestini ma che forse alla fine sarebbe compresa, se spiegata con una certa chiarezza ed onestà.

La più logica dal punto di vista agonistico: Wood rimane e Hoover, giocatore fisicamente abbastanza logoro che soprattutto per questo non è riuscito ad entrare nei cuoir dei tifosi, viene tagliato.Anche se deve esser chiaro che la prestazione di Wood di ieri sera è dovuta anche alla pochezza della Imola di questi tempi, il nuovo arrivato sembra poter dar qualcosa in più rispetto allo stagionato passaportato belga, sia in termini di freschezza atletica, sia in termini tecnico tattici, visto che la sua agilità esibita ieri nelle incursioni nell’area avversaria, giova soprattutto ai lunghi e, in termini di spazio per il tiro da fuori, anche agli esterni.

La più avventurosa: si taglia Harris, che ha un contratto più “debole” e si continua con il duo Hoover-Wood. Soluzione molto acrobatica e coraggiosa.Harris fino a qua non ha demeritato  in rapporto al  suo costo: segna 14 punti a partita e soprattutto cattura quasi 8 rimbalzi.Non un trascinatore ne’ atleta baciato dal talento, ma è costante, e nelle partite, pur i suoi limiti, ci mette il cuore.

Tale rinuncia, tra l’altro, aprirebbe una voragine nel settore lunghi triestina, con Diliegro costretto a fare pentole e coperchi in attesa della maturazione del classe 94  Candussi, ottimo prospetto,che appena ora sta mostrando qualche buon movimento nei pressi del cesto,ma del resto più a suo agio nella parti meno infuocate dell’area.

Tra l’altro questa scelta creerebbe un sovraffolamento nel pacchetto delle guardie, tenendo presente che tra un pò potrebbe tornare nei ranghi anche Mastrangelo. Carra, Hoover, Ruzzier,Wood e appunto Mastrangelo..troppa grazia.

E qui si apre un’altra prospettiva, molto probabilmente da fantabasket, prendendo spunto da una recente intervista televisa di Boniciolli, in rientro dalla sua avventura kazaka.L’allenatore triestino si è detto certo di una cessione estiva di Ruzzier, scelta necessaria per far quadrare i conti nelle casse biancorosse. Essendo Boniccioli presumibilmente molto cosciente della situazione  triestina, oltre che parente di Ruzzier stesso, non ci paiono parole buttate al vento le sue.

Partendo dal presupposto che Ruzzier di mercato ne ha molto, Trieste potrebbe anche pensare di sacrificare il giocane talento triestino, accumulare un discreto gruzzoletto, dal quale ricavare una somma sufficiente per l’ingaggio di un 3-4 capace di dare una mano a Diliegro sotto le plance, orfano dell’aiuto sostanzioso regalato fin qua da Harris.

Soluzione molto probabilmente estrema, e non percorribile. Ma forse, piuttosto che rivedere Hoover bisticciare con gli arbitri  mentre la sua squadra sprofonda in Adecco Silver, il tifoso triestino potrebbe esser disposto anche sopportare la partenza del giovane talentuoso Ruzzier. Cosa che probabilmente avverrà comunque nella prossima estate.

Mali estremi, estremi rimedi. L’importante che la società sia capace di far chiarezza in tempi relativamente brevi, e che lo faccia con sincerità e con dignità. Se dopo la squadra si salverà, con o senza Wood, la festa sarà doppia.