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Torino a Jesi per arrivare al derby con la massima fiducia

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Daniele Sandri TorinoTorino domenica sarà sul campo di Jesi, dove vorrà dare risposta sul piano del gioco dopo l’opaca prestazione di sei giorni fa contro Ferentino.

L’avversario però è abbastanza staccato in classifica; la squadra di Coen è a quota 12 punti ma è reduce da prestazioni altaleanti, che confermano come possa essere squadra pericolosa se non affrontata con le giuste motivazioni. L’Aurora Jesi ha infatti perso di 17 punti contro Verona ma ha sfiorato contro Capo d’Orlando l’impresa.

 

All’andata i torinesi hanno avuto la meglio per 74-67 grazie a Viglianisi e Chessa,che hanno segnato triple “pesanti” nell’ultimo quarto ed hanno limitato Goldwire, dopo aver sofferto specialmente nel terzo quarto l’esperienza e i muscoli del tandem Maggioli-Rocca che ha prodotto 35 punti e 21 rimbalzi.

Il mini-play è infatti il miglior realizzatore del campionato con oltre 22 punti di media ma contro la Tezenis Verona ha chiuso solo a quota dieci e sarà quindi voglioso di confermare le sue medie. Pillastrini dovrà trovare un giocatore che possa evitare le accelerazioni di Goldwire; Steele in difesa non sembra adatto e quindi serviranno aggiustamenti difensivi che coinvolgano anche i lunghi.

Ancora una volta il jolly potrebbe essere Sandri, che già contro Brescia è stato provato sul play avversario e lo ha fatto con risultati proficui: il giocatore è in fiducia per la chiamata in nazionale e ancor di più per la prestazione contro Ferentino, grazie alla quale Torino è riuscita a mantenere il secondo posto in classifica dietro Trento.

Ad Amoroso che all’andata era arrivato vicino ai 30 punti, verrà richiesto di ripetere la prestazione ma Pillastrini cercherà anche da Woichechowski, ancora troppo incostante, una prestazione “solida” sia in attacco che in difesa. La certezza di Torino si chiama Evangelisti, il capitano che in ogni partita con le sue triple scuote i compagni e dà inizio alle numerose rimonte che la Manital è riuscita a compiere in queste 16 giornate.

Jukic e Santiangeli sono pedine fondamentali ma negli ultimi turni il primo non ha praticamente messo piede in campo, mentre il secondo che viaggia a oltre 9 punti di media, nelle ultime quattro ha cifre che sono drasticamente diminuite (zero punti in venti minuti contro Verona).

Coach Coen dovrà capire e prevedere quale sarà il giocatore cui Torino si affiderà ed adattarsi ma sa che l’asse play-pivot Goldwire-Maggioli può essere letale. Servirà quindi che Torino, oltre a non concedere troppi rimbalzi offensivi, trovi quella quadratura del cerchio che va cercando da inizio campionato con elementi diversi ma che è presupposto indispensabile per raggiungere l’obiettivo prefissato.

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