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Siena, ufficiale il nuovo asset societario: il 70% è del trust “Io tifo Mens Sana”. Le prospettive

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PalaEstra, Mens Sana MontePaschi Siena

Operazione salvataggio Mens Sana, si completa il primo fondamentale passaggio. Nella giornata di oggi è stato infatti sottoscritto ufficialmente davanti al notaio l’accordo quadro già definito lo scorso 16 marzo per la ripartizione delle quote della Srl Mens Sana Basket: la nuova maggioranza del pacchetto, con il 70%, è dell’associazione “Io tifo Mens Sana”, che da settimane sta operando una capillare raccolta fondi per trovare le necessarie risorse al completamente della stagione in corso e un piano triennale di ripartenza, mentre il restante 30% rimarrà nelle mani della Polisportiva (scesa al 20%) e del socio privato Danilo Bono (che ha sciolto le riserve e sale invece dal precedente 6% al 10%). I soci in gioco attraverso la nuova ripartizione, preceduta dall’ingresso dei rappresentanti dell’associazione nell’ultimo cda, che vide contestualmente l’uscita dei membri forti della Polisportiva, si dovranno subito occupare di ripianare le perdite calcolate fino al 31/12/2015 (70.000 serviranno per le semestrali), facendo al contempo da magnete all’iniziativa del nuovo Consorzio (nato parallelamente al trust) che dovrà riunire più forze imprenditoriali possibili, locali e nazionali per dare sostanza alla ristrutturazione del capitale sociale. Se anche quest’operazione andrà in porto, il soggetto rileverà un ulteriore 10% dalla Polisportiva, che ha comunque richiesto di mantenere una minima partecipazione con la restante quota.

Cambiamento storico – La Polisportiva, che deteneva la larga maggioranza delle quote societarie (prima l’87% della Montepaschi Siena, poi il 94% della Srl costituita nel luglio 2015) si defila così dopo anni, non potendo più garantire liquidità necessaria alla copertura delle perdite. Si profila così, come sempre richiesto dai tifosi, un board completamente indipendente e con pieno controllo decisionale in sede sportiva e finanziaria, composto dall’associazionismo popolare e imprenditoriale cittadino. Una mossa, giunta dopo una delicata trattativa e qualche resistenza interna, che chiude un’epoca e un sistema gestionale pieno di ombre e che dati (e fatti) alla mano ha contribuito prima a un rovinoso e clamoroso fallimento e poi a una seconda profonda crisi, al momento sventata. “La Mens Sana alla città e ai suoi tifosi” era lo slogan dei promotori dell’operazione: non è dato sapere come finirà, ma dopo anni di distruzione socio-economica, la città torna a combattere per salvare le cose buone che ha. E’ già tanto.

Le prospettive – Sta andando tutto secondo piano e scaletta il progetto del trust e del consorzio, che vedevano nell’acquisizione della maggioranza delle quote il primo forzato step per poter imprimere la giusta accelerata al proprio intervento; al momento in cui scriviamo sono 124 i soci aventi diritto di voto dell’associazione (l’ultimo prestigioso contribuente è stato Daniel Hackett) per un totale di oltre 100.000 euro incamerati, che dovranno arrivare a 200.000 entro il 30 giugno, per poter garantire la sicura salvaguardia societaria. C’è particolare fiducia nell’ambiente senese per poter reperire tale somma, visto l’entusiasmo generato dall’iniziativa e la rapidità d’azione: il passo successivo all’agognato traguardo della salvezza sarà quello di far affiliare alla nuova base composita un nucleo di investitori solidi e credibili (attraverso come detto l’opera del Consorzio che può contare sull’appoggio di istituzioni e della Camera di Commercio), che vogliano ridare smalto all’eccellenza cestistica senese con un progetto trasparente e sostenibile, sulla base delle riuscite esperienze consortili di Varese e Trento. Alla finestra soggetti come la famiglia Bisogno di Emma Villas o l’azienda operatrice wireless Rete Ivo, dichiaratamente interessati ad entrare in gioco (a determinate condizioni): “Credo che insieme ad un pool di imprenditori potremmo fare la nostra parte. Sono disponibile a fare qualcosa di concreto per la Mens Sana. Ma non da solo. Penso ad un gruppo composto da quattro o cinque imprenditori”dichiarò tempo fa Giammarco Bisogno, presidente dell’Emma Villas Volley di Chiusi. Chi vivrà vedrà

 

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