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Siena, torna l’incubo liquidazione. L’azionariato popolare una soluzione?

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Mens Sana Siena, tifosi

Caos Mens Sana, continua a piovere sul bagnato. Dopo le dimissioni a raffica di ieri del cda, del presidente Marruganti e del presidente della Polisportiva Piero Ricci, l’ennesimo terremoto che potrebbe però essere il più distruttivo: secondo quanto riportato da un articolo de la Gazzetta dello Sport a firma di Giuseppe Nigro (giornalista senese molto attento alle dinamiche di casa Mens Sana), la situazione economica biancoverde sarebbe molto preoccupante sull’immediato, con l’assemblea dei soci del 31 dicembre che ha ratificato un ammanco di circa 400.000 euro (cifra che tiene verosimilmente conto dei mancati introiti generati dalla fallita ricerca dello sponsor, da qui la miccia esplosiva di ieri e la resa dei conti interna alla società) che dovrà necessariamente essere coperto entro la nuova assemblea dei soci del 18 febbraio, altrimenti sarà nominato un liquidatore che trovi il modo di concludere la stagione in corso.

 

Una drammatica deadline che riporta alla mente gli ultimi difficili mesi del 2014, con il lento e doloroso fallimento della Montepaschi Siena, e che incredibilmente si sta ora ripetendo fra lo sconforto dei tifosi: ci sarà da capire come si è potuti arrivare a questo punto (e con quali prospettive e risorse si è pensato di partire e con quali si pensava di andare avanti) e cosa esattamente sia successo in sede di trattativa con gli sponsor, i cui paventati accordi sono tutti clamorosamente naufragati. Sempre Nigro su la Gazzetta ha avanzato alcune ipotesi al momento al vaglio su come salvare la barca: la prima riguarderebbe un aumento di capitale da parte della Polisportiva, che aggiungendosi a un possibile accordo di locazione con la società pallavolistica Emma Villas (che usufruisce del PalaEstra) potrebbe ridurre le mancanze sui 150.000 euro. Fra molti tifosi è scattata una plausibile idea di azionariato popolare, che già nel caso del recupero dei trofei all’asta aveva trovato grande entusiasmo e partecipazione: con una ipotetica sottoscrizione da almeno 100 euro fra circa 1500 supporters si potrebbe racimolare parte di quel che serve a non morire di nuovo. Ma il tempo stringe, e qualunque cosa si voglia fare, va fatta subito.

 

 

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