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S.Antimo: Quando amore e passione vanno oltre il denaro

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S.Antimo, per non fare la meteora: Questo era il titolo che lo speciale di SuperBasket dedicò alla squadra napoletana ad inizio campionato e dopo una stagione frenetica vissuta fino in fondo ci vien da dire che S.Antimo non è per nulla stata la meteora del campionato. Arrivata nel secondo campionato professionistico solo in estate

inoltrata, dopo l’esclusione dal campionato di Trapani, la società dell’Arch. Aniello Cesaro ha dovuto fare le corse contro il tempo dalla prima all’ultima giornata, tanti che sono stati i problemi presentatisi alla porta dell’imprenditore napoletano.

 

Dapprima la scelta del campo da gioco: la logica, il seguito, l’impatto mediatico, la convenienza economica e l’impianto da 2500 avrebbero portato l’Architetto a optare per il trasferimento a Napoli centro, restituendo così, di colpo, alla città una squadra di LegaDue ma il presidente biancorosso ha alla fine fatto prevalere il cuore scegliendo di restare nella sua Sant’Antimo facendosi carico dell’ampliamento in tempi record del PalaPuca e della responsabilità di iniziare il campionato al PalaBlue di Pozzuoli. Promesse mantenute, totalmente. In circa tre mesi il presidente Cesaro è riuscito, infatti, a restituire alla sua squadra e alla sua gente il loro palazzetto a dispetto di tante altre squadre costrette a giocare un campionato intero lontano dal parquet amico come Ostuni e Imola. Come ovvio che sia, però, l’aspetto burocratico e dell’impiantistica non rappresenta l’esclusività delle problematiche che un campionato professionistico presenta. Riguardo all’aspetto tecnico, appunto, la dirigenza napoletana ha dovuto fare i conti con un’errata programmazione iniziale e con un’infinità di infortuni che l’hanno costretta e mettere più volte mano al portafogli per cercare di raddrizzare le sorti di un campionato che in più e in più occasioni sembrava compromesso.

Alla prima giornata di campionato contro Veroli, con ingresso gratuito fortemente voluto dal presidente, il primo a cadere sotto la grossa lente della sfortuna fu l’americano Folarin Campbell, autore di un pre-campionato non esaltante ma nettamente in ripresa. Nonostante l’assenza di Campbell, l’allora tecnico Manuel Scotto avvertì la mancanza di un giocatore che potesse essere utilizzato da play e da guardia così la dirigenza biancorossa andò a pescare direttamente dalla Virtus Bologna il giovane e promettente Riccardo Moraschini. Neanche il tempo di provare i nuovi meccanismi, però, che a venire meno questa volta è l’ala forte Nick George, tornato in patria senza alcun tipo di preavviso. Giusto il tempo di guardarsi attorno e alla corte di coach Gennaro Di Carlo, subentrato a Scotto, arriva il lungo montenegrino Milivoje Bozovic. Con lui, gran rimbalzista e arcigno difensore, la squadra napoletana trova un nuovo equilibrio e anche Cittadini, non brillantissimo fino a quel punto, inizia a girare nettamente meglio. Siamo al giro di boa e sebbene la squadra inizi a carburare in modo convincente ancora non basta per ribaltare la situazione in classifica, serve un top player capace di prendersi la squadra sulle spalle nei momenti difficili e, quindi, Sant’Antimo mette a segno il colpo Troy Bell. L’ex giocatore del Real Madrid si cala veste subito nei panni del fenomeno e bagna il suo debutto a Veroli con 32 punti e con una doppia doppia da 19 punti e 10 rimbalzi contro Brescia. Sant’Antimo è rinata e alcuni addetti ai lavoro, considerato il livello di gioco, parlano addirittura di una possibile rimonta playoff ma il tutto dura poco perché la sfortuna sferra il suo ultimo colpo togliendo all’arco di coach Di Carlo il buonissimo Bozovic. Mancano poche giornate alla fine e con una salvezza ancora da conquistare, il presidente Cesaro da l’ok al Gm Liguori di fare un ultimo investimento. Dopo attente riflessioni arriva all’ombra del Vesuvio Nestoras Kommatos. Il greco ha qualche anno di troppo ma con la sua classe,  il suo tiro da fuori e l’esperienza di chi ne ha vissute di tutti i colori da a Sant’Antimo quello che serve per andarsi a giocare la salvezza a Imola. L’Igea ha bisogno anche del suo pubblico e il presidente mette a disposizione degli ultras il pullman per la trasferta e i biglietti d’ingresso per il PalaCattani di Faenza. La squadra si trova di fronte un avversario che non vuole saperne di regalare nulla ma alla fine la più forte determinazione dell’Igea, spinta da un caloroso tifo, permette a Sant’Antimo di conquistare una salvezza inseguita un anno intero.

Ad inizio campionato il presidente napoletano dichiarò: “Per noi la LegaDue non sarà un’avventura, vogliamo che il sogno continui nel tempo”. I fatti hanno confermato le parole e, avendo avuto modo di conoscere il presidente dell’Igea, c’è da aspettarsi che nel prossimo futuro questo sogno possa farsi sempre più intrigante. Basti pensare che la squadra con la quale Sant’Antimo ha disputato il girone di ritorno sarebbe stata in grado di lottare anche per un posto nei playoff”

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