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Processo Siena, la Polisportiva presenterà una memoria per difendere gli Scudetti

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Importante novità in casa Siena. Domani si celebrerà infatti la seconda e forse decisiva udienza del processo sportivo in Tribunale Federale per quanto riguarda lo scandalo che ha interessato la vecchia Montepaschi Siena, la cui dirigenza è deferita dalla Procura Federale e accusata, tra le altre di bancarotta fraudolenta, associazione a delinquere, falsa fatturazione e ricettazione. In occasione della prima udienza era nato un caso riguardante l’assenza di difesa per conto della vecchia società ora in liquidazione, che rischia seriamente la revoca degli scudetti: a niente sono servite le eccezioni presentate dagli avvocati degli imputati, che cercando indirettamente di difendere il vecchio sodalizio di viale Sclavo, avevano chiesto di far entrare nel contradditorio la nuova Mens Sana 1871 (giudicata non avente continuità con quella fallita nel 2014) e di rimandare il dibattimento in attesa delle conclusioni del procedimento penale a carico di Minucci e dei suoi sodali, attualmente non più tesserati Fip.

Dopo giorni di febbrili discussioni e forti polemiche, ad uscire allo scoperto è stata la Polisportiva Mens Sana, la casa madre, che ha deciso (come anticipato dal collega della Gazzetta Giuseppe Nigro e poi confermato dalla Polisportiva stessa in in una apposita conferenza stampa nel pomeriggio), in virtù del possesso di un’affiliazione Fip, di poter presentare la 5 pagine di memoria difensiva preparate dall’avvocato  Bruno Tassone, che nelle settimane era stato allertato dal Comune nell’eventualità della presenza di un soggetto che potesse prendere parte al processo: l’amministrazione Comunale non ha potuto per mancanza di titoli deputati, e nemmeno l’attuale curatore fallimentare Marco Lombardi, la cui possibilità è stata negata dal giudice di Siena. La Polisportiva, fino a pochi mesi fa azionista di maggioranza della  sezione cestistica  ha deciso così di difendere l’onore di titoli sportivi conquistati sul campo da una delle sue figlie più gloriose, che hanno contribuito a dare lustro al movimento sportivo della stessa associazione in tutta Italia ed Europa. Un gesto forse tardivo e disperato, che crea distensione nei rapporti finora molto difficili creatisi tra la Polisportiva stessa, i tifosi e il nuovo corso, dopo il rischiato secondo fallimento societario: sarà molto difficile però convincere il Tribunale, fortemente deciso a chiudere la partita di una vicenda che non fa buona pubblicità, a non compiere un’azione che rappresenterebbe un unicum nella storia mondiale del basket e forse dello sport, ovvero revocare dei titoli vinti sul campo sulla base di crimini tributari commessi per l’arricchimento personale degli accusati.

 

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