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L’ambiziosa Givova Napoli si presenta ed inaugura la stagione sportiva

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Raduno ieri pomeriggio nello splendido scenario dell’ Hotel ” Gli Dei” per la Givova Napoli prima della partenza prevista per quest’oggi per il ritiro di Ariano Irpino.
Squadra rinnovata ed ambiziosa quella costruita dal g.m. Antonio Mirenghi e dopo l’anno di assestamento l’Azzurro Napoli Basket vuole stupire i propri tifosi.
La società di Balbi e Muro ha lavorato al meglio e coach Calvani avrà la possibilità da non sottovalutare di lavorare con il roster quasi al completo americani compresi con la sola eccezione dell’assenza di Metreveli impegnato con la propria nazionale.
Queste le parole dei protagonisti, ad iniziare il rookie De’Mon Brooks appena arrivato dagli States: “L’ambiente è stupendo, così come l’organizzazione: sono arrivato da poche ore, ma ho avuto da subito ottime sensazioni, compresa la pizza che era gustosissima .In campo mi considero più un “quattro” che un “tre”, ma penso che il mio punto forte sia la capacità di stare in campo, e di fare le cose giuste al momento giusto. In questo devo ringraziare coach McKillop, con cui ho sviluppato anche le mie doti di tiratore ambidestro. Aver giocato nello stesso college di Stephen Curry? Lui è straordinario, un modello, magari riuscissi a imitarlo in qualcosa, a seguirlo ottenendo una parte dei suoi risultati. Se conosco qualche giocatore del campionato? Ho parlato con Ian Miller, che giocherà a Jesi: è un rookie come me, un vero osso duro”.
A seguire la stella della formazione partenopea, strappato alla concorrenza di numerose società anche di serie superiore, Jarrius Jackson: “Mi ha convinto la chiacchierata decisiva con coach Calvani, e ho tutta l’intenzione di crearmi una grande opportunità in questo progetto, con un pubblico magnifico. Conosco già alcuni giocatori come Ganeto, Malaventura , Spinelli I tiri decisivi ? Me li prenderò se sarà necessario”.

Per chiudere coach Marco Calvani, come sempre cordiale ed aperto con la stampa :” La squadra è rinnovata al 60%, il quintetto è cambiato per quattro quinti: il cambiamento c’è. Ci vorrà quindi un tempo fisiologico, ma non amo alibi, e alla prima giornata, dopo sette settimane di preparazione, dovremo essere pronti, capaci di aver metabolizzato l’assetto tecnico che ho in mente. Traini e Ganeto sono due scommesse, vengono da infortuni importanti, e vanno incanalati in un percorso fatto di continuità, per ritrovare l’equilibrio e la serenità in campo. Due scommesse però sono anche Metreveli e Brooks: Nika vuole rientrare nel giro che conta dopo due anni, mentre DeMon è un rookie, viene dal collage, completamente diverso dal nostro. La mia responsabilità è quella di aiutarli. Dopo tutto quello che Napoli ha vissuto, riuscire a dare continuità dopo la prima stagione non è cosa di poco conto: c’è stato un avviamento, ora si riparte da una base di esperienza fatta di errori e cose giuste, per pianificare i prossimi impegni. Di sicuro ho lavorato in un ottimo ambiente: ringrazio la pazienza infinita e decisiva di Antonio Mirenghi, e grazie a lui ho avuto la possibilità di operare un mercato di grande qualità, nonostante ci siano state anche trattative difficili e complesse. Il lavoro è stato sempre condiviso, senza imposizioni, e questa sintonia di linguaggio e di lunghezza d’onda è un’ottima premessa, quella per cui si impara dal passato. E senza conoscere il passato non si può vivere il presente, ma soprattutto non si può progettare il futuro. Prima di tutto condividiamo l’ambiente Napoli, e il progetto Napoli: per quanto mi riguarda in tre ore ho accettato la proposta, e in tre – quattro giorni ho chiuso. Chi è qui è perchè ha reagito come me, e sa che questa piazza ha cultura, esperienze e momenti che si ricorderà per sempre, con avversari di grande spessore, dalla Coppa Italia all’Eurolega: c’è un termometro per saper valutare, vogliamo lanciargli un messaggio, a cominciare dagli allenamenti, che invitiamo a vedere per mostrare a tutti il nostro lavoro. Perchè so che lo zoccolo duro ci sarà, so che la curva ci sarà, ma gli spazi vuoti nel palazzo sarà un obbligo nostro riempirli. Nel mio metodo l’allenamento è il momento più facile, perchè sono sicuro che dovrò mediare con tutti : stampa, tifosi, società, staff, giocatori. Ogni giorno si mette un mattone, costruiremo sempre quello che metteremo in campo, e parlerò sempre sempre in maniera diretta e frontale, chiara, dando la percezione di cosa io voglio. Metaforicamente metterò un dazebao: squadra, team, e niente egoisimi, niente tiri forzati se si può evitare, e tirare sempre se si è liberi. In questo conto molto sulle motivazioni e sugli spunti dei senior: da Brkic a Malaventura, da Allegretti a Spinelli che conosce molto bene la piazza, e aiuterà Andrea Traini nel suo percorso con noi. I miei obiettivi sono chiari e precisi: puntiamo a un posto per le finali di Coppa Italia, quindi all’ ingresso nei playoff. La qualità del roster merita questi obiettivo, e i “Vedremo, sapremo, aspetteremo” non mi piacciono. Abbiamo l’obbligo di farcela, e penso che per una prima valutazione dell’insieme ci vorranno almeno 6-8 giornate, come anche dei reali rapporti di forza in questo campionato”.