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Torino gioca solo il secondo tempo, Jesi tutti i 40 minuti e vince 85-75

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 PMS Torino vs FERENTINO - Coach Pillastrini PMS

Serviva battere Jesi per arrivare con la mente sgombra al derby: tutto questo non è successo e così Jesi ha battuto la Manital per 85 a 75 grazie ad una maiuscola prova di Maggioli (30+10) e senza la leadership di Goldwire, out nel quarto finale per un infortunio.

Torino è apparsa nervosa, prova lo sono i tre tecnici negli ultimi cinque minuti che sono costati la partita e mettono in dubbio la presenza di Mancinelli (unico a salvarsi nel primo tempo), che è stato espulso.

 

La partita si decide già nel primo quarto: come contro Ferentino, i ragazzi di Pillastrini sono in black-out difensivo sin dalla palla a due e vengono sotterrati fino al 21-6 dalle triple di Maggioli e Goldwire (sei solo nel primo quarto).

Nel secondo periodo Torino metterà 14 punti a tabellone, 11 dei quali segnati da Mancinelli, che prova a dare lo slancio ai suoi compagni. La Manital che all’andata aveva concesso troppi rimbalzi offensivi al duo Rocca-Maggioli, questa volta regge, anche perchè le percentuali al tiro dei marchigiani sono elevatissime.

Borsato e Santiangeli sono serviti da Goldwire, costruttore di gioco oltre che gran realizzatore, e rispondono presente per tenere a distanza Torino. Il canestro sulla sirena di Goldwire per il 47-33 è la giusta punizione per una Manital troppo brutta per essere vera. I 15 punti da palla persa ed il 9/18 dai 6.75 di Jesi spiegano il divario così ampio, specie se confrontato all’ 1/6 ai liberi dei ragazzi di Pillastrini, che rimangono nel match grazie al 6/9 da tre.

La squadra anche questa volta non cede di schianto ma prova a rispondere: Steele si tuffa e poi segna dall’arco per il 53-42. Torino adesso è volenterosa ma non riesce a fermare una Jesi concreta e a tratti spettacolare in attacco per fluidità e ritmo. Ogni volta che gli ospiti tornano sotto la doppia cifra di svantaggio (60-53), Maggioli spezza inesorabilmente i sogni di rimonta. Al ’30 è 64-53 con 18 di Maggioli e 12 di Santiangeli, a cui rispondono Mancinelli (17), Evangelisti (10) e Steele(9).

Il copione si ripete nell’ultimo periodo: Steele segna il -8 e Gergati il -7, ma Maggioli, sempre lui, respinge gli assalti. Senza Goldwire, i play di Torino sembrano poter controllare il ritmo ed infatti Woichechowski sigla il -5 (70-65) con quasi sei minuti alla fine.

Michele Maggioli anche in questo caso risponde presente (12 punti nell’ultimo quarto): Amoroso prende un tecnico per proteste e poi Mancinelli sul 77-70 perde la testa quando gli viene fischiata un’infrazione di passi, facendosi espellere per doppio tecnico.

Jesi arriva al +10 ma, anche se ci sarebbe il tempo per riavvicinarsi, Torino è ormai uscita dal campo con la testa e così gli ultimi 100 secondi servono ai jesini per celebrare i propri beniamini, autori di una prova maiuscola e continua per 40 minuti, cosa che non ha fatto una Torino nervosa,che ha impiegato venti minuti per entrare in ritmo partita.

Mvp assoluto è Maggioil, propiziatore del break iniziale e letale nei momenti clou. Da sottolineare anche i 14 di Santiangeli e gli 11 di Migliori. A Torino, nonostante lo scatto d’orgoglio, non si può non rimproverare l’avvio troppo soft. Non si può sperare di vincere in trasferta con 3/10 ai liberi e 14 palle perse.

É il modo peggiore per avvicinarsi al derby, che sarà anche uno spartiacque della stagione. Si giocherà sopratutto per i due punti: si troverà di fronte Biella, che nelle ultime quattro ha vinto contro Verona e Trento ma ha perso contro Veroli e Capo d’Orlando. E non arriverà al Ruffini poco motivata.

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