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Expert Napoli, Balbi tuona:”La situazione del PalaBarbuto non ci permette di fare basket a questi livelli. Impossibile programmare…”

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Maurizio Balbi, Azzurro Napoli BasketNell’ambito di una trasmissione sportiva in onda sulle frequenze della radio ufficiale, è intervenuto il presidente della Expert Napoli Maurizio Balbi, lamentando ataviche problematiche relative all’impianto sportivo PalaBarbuto (che ospita allenamenti e gare casalinghe del team napoletano ndr), che limitano il progetto sportivo della società partenopea: ”Ieri, in conferenza, ho semplicemente espresso il mio pensiero e quello di tutti gli altri membri che compongono la società. Non possiamo utilizzare il PalaBarbuto per svolgere le nostre attività con le modalità che occorrono ad una società che fa pallacanestro a questi livelli. Il PalaBarbuto è un impianto che viene assegnato a domanda individuale. Noi siamo una società sportiva che, a parte una priorità rispetto ad altre per il solo fatto di partecipare ad un campionato di serie A, utilizziamo la struttura come qualsiasi altra associazione sportiva che ne ha fatto domanda. Quindi in maniera funzionale alle ore che vengono acquistate o per cui si fa richiesta. Terminato questo orario, dobbiamo smontare baracca e burattini perché la struttura viene utilizzata anche da altri. Non abbiamo nessuna possibilità di utilizzare il parcheggio per i nostri automezzi o depositare il nostro materiale all’interno dell’impianto, piuttosto che permettere alle nostre consociate e al nostro settore giovanile di utilizzare l’impianto. Non abbiamo nessun altro tipo di utilizzo di una struttura di cui invece, e ne ho parlato con tutti gli altri presidenti della categoria, possono godere le altre società che possono svolgere la loro attività non in maniera monopolistica, ma quantomeno conforme alle esigenze di una società professionistica. E’ una situazione impossibile e non perché ci sia qualcuno che non voglia ma perché, per come è stato formulato il regolamento per l’assegnazione e l’utilizzo del palazzetto dello sport, nessun funzionario o dirigente comunale potrà mai consentire ad una società di pallacanestro di utilizzare l’impianto in maniera conforme alle necessità di una società che svolge attività professionistica. Problemi per gli allenamenti e anche per la partita? Oltre ai problemi in settimana, la domenica abbiamo il problema legato all’agibilità, visto che il palazzetto non ha un’agibilità definitiva ormai da diversi anni, temporanea e parziale che viene rilasciata partita per partita. Questo, purtroppo, con una dinamica temporale assurda, visto che il tutto avviene immediatamente a ridosso della partita, con il problema di dover fare delle acrobazie perché si possa effettuare la disputa della gara e tutto ciò non è più immaginabile. Come dicevo ieri nel post-gara, ho dirigenti che dovrebbero occuparsi di altro ma dalla mattina alla sera la loro attività è dedicata alla risoluzione di queste problematiche. Ieri ho sperato nella vittoria? É bello poter parlare di pallacanestro talvolta. Dovrebbe essere sempre questa la motivazione dei nostri interventi, invece purtroppo non può esserlo. La sconfitta di ieri lascia l’amaro in bocca più per il risultato, che per la prestazione offerta dalla squadra. Mi ha fatto molto piacere il fatto che, alla fine della partita, la squadra sia stata applaudita dal pubblico e ci sia stato stato il solito saluto, che i giocatori fanno sempre, effettuando il consueto giro di campo. Sicuramente Torino è una squadra organizzata. L’anno scorso hanno vinto il campionato ed è un progetto che va avanti da tempo. Ieri non ha giocato, ma c’era Mancinelli che è stato acquistato con un contratto triennale. Questi sono segnali del fatto che la società abbia basi progettuali solide e possibilità di programmazione perché, alla base, c’è una struttura su cui poter contare oltre che una società solida. Noi oggi un ragionamento del genere non possiamo farlo perché tutto quello che io potrei sviluppare con i miei soci, per il problema del palazzetto dello sport, non può essere fatto e nuovi sponsor, che vogliono investire in questo progetto, non possono affiancarsi a noi perché non avrei l’elemento fondamentale, come la disponibilità del palazzetto, per gli interventi che gli sponsor vorrebbero fare. Certamente uno sponsor non da un contributo solo per andare sulla maglia da gioco ed avere visibilità su tutti i parquet d’Italia. È anche qualcosa che può essere legato alla struttura che può essere utilizzata 365 giorni all’anno. Quindi, probabilmente, per i prossimi cento anni, i Mancinelli di turno non verranno a Napoli. A meno che non ci sia un mecenate. Io questo ruolo penso di non ricoprirlo e l’ho detto dal primo giorno. Il mecenatismo è finito da anni”.

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