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Agrigento, Ciani dopo gara-5: “Quanto di buono fatto quest’anno supera di gran lunga la delusione per la sconfitta”

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Una serena delusione. Questo, in sintesi, il sentimento che attraversa giocatori e staff di Agrigento. La matricola siciliana ci ha creduto fino all’ultima tappa della sua folle e spensierata corsa, schiantandosi soltanto sull’ultimo ostacolo, quella Torino destinata nei pronostici e prevalere e arrivata a mettere la testa avanti solo dopo inenarrabili patimenti. Alla Fortitudo sanno cos’hanno combinato, sanno anche che un secondo ribaltone in terra torinese sarebbe stato molto difficile da concretizzare, e allora le dichiarazioni a fine partita sanno di accettazione del verdetto e grande orgoglio.

Franco Ciani, capitano di una nave tramutatasi da scialuppa in galeone man mano che i playoff entravano nel vivo, non usa giri di parole per parlare dell’ultima partita e delle emozioni sue e degli uomini che ha allenato in questa stagione: “Siamo dispiaciuti perché tutti avevamo assaporato il piacere di una vittoria, c’eravamo andati vicini in gara-4, oggi invece ci siamo scontrati con un Torino che ha fatto una prestazione straordinaria. Noi abbiamo retto all’inizio, con alcuni buoni momenti, ma non siamo mai riusciti a riprenderli. Giocatori come Mancinelli, Giacchetti , Miller, Rosselli, sono giocatori che in queste situazioni riescono a fare la grande giocata che fa la differenza. Noi non possiamo rammaricarci di nulla, credo che quello di buono che abbiamo fatto quest’anno superi di gran lunga il rammarico di questa sconfitta. Sicuramente avremmo voluto regalare ai tifosi e alla nostra città ancora qualcosa in più, ma ci rimane la grande soddisfazione e l’orgoglio di questi ultimi mesi, in cui abbiamo fatto veramente delle cose straordinarie. La nostra politica dei piccoli passi, il guardare agli uomini prima ancora che ai giocatori, l’aver fiducia nelle scelte e difenderle anche nei momenti meno felici di una stagione, credo rappresenti un sistema vincente perché sono stati quattro anni vincenti. Oggi non abbiamo vinto la finale ma pensare che, da neopromossi, siamo entrati nei playoff da ottavi e siamo arrivati a fino gara 5 contro una squadra forte e favorita come Torino, non può che riempirci di orgoglio.”

Amarezza e orgoglio convivono anche nelle parole del presidente agrigentino Salvatore Moncada: “Ha vinto la squadra oggi più forte , noi abbiamo vinto le partite di questo ciclo di playoff con la testa e stasera forse è mancata, mentre dall’altro lato sono emerse le qualità di alcuni giocatori in particolare, che hanno fatto la differenza, e alla fine è stata premiata la società che aveva lavorato per raggiungere questo obiettivo, che invece non era nei nostri programmi.”