A2 – Siena, piove sul bagnato: tetto del Palaestra inagibile, si spera nella deroga. E lo sponsor ancora non arriva
Un piccolo grande inconveniente si è abbattuto ieri sulla Mens Sana Basket 1871. Dopo alcune verifiche di immagine statica, sono stati rilevati dei problemi alle saldature della copertura del Palaestra, motivo per il quale il Genio Civile non ha rilasciato il certificato di idoneità, a causa della mancanza di standard minimi di sicurezza dell’impianto, che ha ormai oltre 40 anni: urgono importanti e lunghi lavori di riqualificazione, stimati in circa 6 mesi. Inizialmente si è pensato di allungare l’agibilità fino al massimo il 1 febbraio, per poi far spostare le due squadre che usufruiscono del palazzo, Mens Sana Basket ed Emma Villas Volley, in altra sede, probabilmente a Firenze; ma date le difficoltà logistiche, si sta lavorando in queste ore di concerto con l’amministrazione comunale per ottenere una deroga che possa far completare il campionato alle due squadre sul campo di casa, salvo poi l’immediato inizio dei lavori. Una tegola niente male, che si aggiunge ai tanti problemi presenti in casa biancoverde: emigrare a Firenze o in un’altra città sarebbe letale a livello tecnico per una squadra già in difficoltà e bisognosa del pubblico locale per giocare al suo il massimo.
Le preoccupazioni non riguardano come detto solo il tetto del palazzo, ma forse ancora di più, la prolungata assenza dell’ormai famigerato main sponsor: si pensava a un gradito regalo di Natale (o per la Befana) e invece niente, è arrivato solo carbone. La strada che porta all’accordo con un marchio disposto a mettere la faccia sulle casacche senesi è lontanissima, per un vero caso che si sta trascinando da mesi lasciando scorie sia tra i tifosi che tra la società. Dal Comune e dal Consorzio Basket e Sport a Siena (primo azionista societario col 52%) filtra ottimismo istituzionale e fiducia nel trovare prima o poi un partner – e di poter tranquillamente chiudere l’annata – ma la realtà che appare è quella di un sostanziale fallimento della mission consociativa, che pur in panorama locale economico difficile, non ha creato quelle giuste sinergie associative, aziendali e imprenditoriali nel territorio atte a pianificare un corso industriale e sportivo di lungo respiro: “Il Consorzio – attacca Alessandro Lami, presidente dell’associazione “Io tifo Mens Sana”, che detiene il 20% della società – non è forse decollato come era auspicabile che facesse, manca uni sponsor da un anno e mezzo e così non si può più andare avanti” I consorziati, a lungo in lite fra di loro, sono accusati da molti di restare fermi in uno stallo che impedisce l’uno di prevalere sull’altro: anche la scelta di affidare la ricerca della sponsorship a un’agenzia di comunicazione esterna, invece di strutturare un ufficio marketing societario, si è rivelata ad ora infruttuosa.
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