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A2 Ovest – Siena, a Trapani un netto ko che fa male. Griccioli: “Serve ben altro”. Ducarello si gode un Jefferson stellare

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Una sconfitta dolorosa quella della Soundreef Mens Sana Basket ieri sera in casa di Trapani, la seconda fuori dalle mura amiche dopo l’esordio a Casale. Il risultato finale, 85-75 può trarre in inganno perchè la Lighthouse ha legittimato il successo con una supremazia che specie nel primo tempo è stata a tratti imbarazzante (52-31 il parziale dopo 20′, 10/15 da tre). Per Siena il match inizia malissimo, con gli avversari che mostrano un’intensità e una voracità al tiro (21/42 totali dalla lunga) che ha spiazzato la truppa di Griccioli, arrivata arrembante al PalaConad ma ancora dimostratasi fragile e senza identità in trasferta. A spaccare il match è l’impressionante Jefferson, top scorer con 28 punti e 7/8 da tre (7 di fila nel primo tempo) che permettono di immagazzinare ben presto un vantaggio difeso senza eccessivi patemi nella seconda metà di gara grazie anche ai canestri di Renzi, che si conferma indigesto per la difesa senese. Turner delude (solo 6 punti) Ebanks fa quel che può per rintuzzare il tabellino a babbo morto ma è solo; Trapani invece può meritatamente gioire e proiettarsi al futuro con ambizione, specie con un Jefferson in tale spolvero.

 

Ovviamente raggiante coach Ducarello, che si gode il suo bomber e un piano partita eseguito alla perfezione: “Abbiamo avuto una difesa molto intensa che è riuscita ad arginare, grazie all’apporto di tutti, le loro bocche di fuoco. Sono contento per la prestazione di Jefferson che è stata entusiasmante: lui è il leader della squadra e mi auguro che da qui in poi possa acquisire più fiducia nelle sue qualità. L’unico rammarico è che avremmo potuto terminare la partita con uno scarto maggiore”. Sconfortato invece Griccioli che chiede ora un cambio di passo deciso: “C’è poco da salvare, forse solo i 10 punti di scarto. Abbiamo iniziato in modo inconsistente, continuando ancora in modo più inconsistente. Non siamo ancora squadra, iniziare così vuol dire dare fiducia agli altri in modo colpevole. Serve atteggiamento di guerra diverso, non ci si può presentare davanti a una squadra così di livello e talento con questa poca energie. I giocatori devono convincersi delle difficoltà del campionato. Dal negativo speriamo di trarre il positivo, ecco che succede quando parti con poca concentrazione”.

 

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