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A2 Gold – Trapani, ora o mai più: a Casale passa uno degli ultimi treni playoff

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Barcellona - Casale Monferrato La vittoria conseguita all’andata per 82-69, contro una NoviPiù priva di Martinoni e Butkevicius, ritrovatasi a giocare molti minuti con gli junior Ruiu e Cometti opposti al centrone Andrea Renzi, non ha fatto svoltare la stagione della Lighthouse Trapani. Preso un minimo di slancio con l’uno-due casalingo conseguito coi piemontesi e Napoli, e accarezzate speranze di risalita con l’arrivo da Veroli di Alex Legion, la squadra siciliana si è ben presto impantanata nelle amnesie e nei blackout che ne avevano caratterizzata la prima parte di stagione. La discrasia tra ambizioni e risultati non è mai stata risolta dagli uomini di Lardo, che nel derby di quindici giorni fa con Barcellona hanno perlomeno interrotto una striscia di sei sconfitte consecutive. Il problema più grosso affrontato quest’anno è stata la mancanza di buone soluzioni offensive, con tutte le bocche di fuoco, Legion escluso (viaggia a 24.5 punti di media, con una punta di 35 in quel di Mantova), incapaci di essere costanti ed efficaci per più partite di fila. Meglio la difesa, ma con un paradosso: troppe volte Trapani ha concesso 85 o più punti alle avversarie, anche se guardando alle medie generali non è su questo fronte che si notano le criticità maggiori. La poca affidabilità nelle prestazioni ha comunque condizionato pesantemente tutta l’annata, mai decollata.

GRANDE CON LE GRANDI, PICCOLA CON LE PICCOLE – Eppure, a guardare soprattutto le partite con le prime della classe, qualcosa di buono si è visto: alla diciannovesima giornata, Trapani ha perso solo all’ultimo tiro con la capolista Verona in un palpitante scontro al PalaAuriga (91-92), mentre la giornata precedente si era arresa di soli quattro punti a Torino (79-75), e pure con Ferentino in casa la sconfitta era pervenuta per questioni di dettagli (71-72). Peggio è andata con le dirette contendenti per gli ultimi posti playoff: doloroso il doppio capitombolo con Trieste (73-83 l’andata in casa, 90-95 il ritorno in trasferta), catastrofica la debacle di Casalpusterlengo (77-63), fatale l’inciampo nel derby isolano con Agrigento, di nuovo in casa (80-85). Con le occasioni che passano rapide senza essere colte, la Lighthouse è ora con le spalle al muro: davanti ha un calendario duro, con quattro trasferte su sei gare, e la gara del PalaFerraris, se non è ancora l’ultima spiaggia, poco ci manca. Occhi puntati sul grande ex Giancarlo Ferrero, all’andata il migliore in campo insieme ad Andrea Renzi ed autore di 19, pesantissimi, punti. Il capitano trapanese ha militato per otto stagioni in rossoblu, in una prima fase durata dal 2003 al 2007 e poi in una seconda, trionfale, tra il 2009 e il 2013. Per lui non sarà sicuramente un match come tutti gli altri. E’ in forte dubbio per domenica, invece, la guardia statunitense T.J. Bray, ferma negli ultimi giorni per una botta alla spalla destra: lo staff medico granata non si sbilancia sul suo impiego e scioglierò i dubbi nell’immediata vigilia.

ASFISSIA DIFENSIVA – Tra i padroni di casa l’aria è più euforica: in settimana è anche arrivata la bella notizia della convocazione nella Nazionale sperimentale di Andrea Amato, una delle rivelazioni più splendenti di questa A2 Gold 2014/15. Tra le seconde linee di Ramondino, mancherà lo junior Luca Valentini, play classe ’97 apparso per brevi cameo nelle rotazioni casalesi e uno dei prodotti di punta del fertile vivaio monferrino. Andato sotto i ferri per un intervento al legamento crociato anteriore sinistro, il ragazzo potrà riassaporare l’acre ed inebriante gusto delle battaglie cestistiche solo fra alcuni mesi. Il resto del roster è a disposizione e intende proseguire la tradizione favorevole tra le mura amiche che dura oramai ininterrottamente da sei partite. Notevole il dato difensivo: in questa striscia di vittorie solo in un caso, contro Mantova, la Junior ha concesso oltre 70 punti (73, per la precisione), e anche Verona non è riuscita ad andare oltre le 65 segnature. Se i piemontesi hanno una panchina più lunga, e i tre giocatori che entrano abitualmente a partita in corso (Samuels, Blizzard e Amato) non hanno nulla da invidiare ai titolari, il punto cruciale sarà la limitazione dell’arsenale offensivo di Legion, sempre straripante, e il contenimento del gioco in post basso di Renzi, all’andata letale. Appuntamento alle ore 18, in un PalaFerraris che di giornata in giornata sta diventando incandescente come nei giorni in cui si veleggiava col vento in poppa verso la Serie A.

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