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A2 – Casale-Tortona, Ramondino: “Impatto ovattato dei giocatori usciti dalla panchina”. Cavina: “Hanno pagato le nostre scelte in difesa”.

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Coach Demis Cavina

Contento della prestazione, ma coi piedi ben piantati a terra il coach tortonese Demis Cavina: “Hanno pagato le nostre scelte in difesa, compensate in negativo da quanto combinato in attacco, forse perché abbiamo pensato troppo. Infatti, abbiamo cominciato a segnare quando abbiamo giocato più liberi di testa, in velocità. Avremmo potuto sfruttare meglio alcuni nostri contropiede, d’altronde Casale è una squadra bravissima nel far giocare male gli avversari. Ci hanno dato una grossa mano i giovani, tutti hanno dato una mano, nonostante le nostre difficoltà fisiche nel periodo tutti hanno fatto la loro parte. Sono contento per i tifosi, c’ero rimasto male anche per loro per la partita d’andata ha proseguito coach Cavina. Dobbiamo rimanere umili, andare per piccoli passi, è un atteggiamento che ha pagato finora e dobbiamo andare avanti così. Oggi poi la nostra zona ha dato i frutti che speravamo e abbiamo portato a casa una vittoria importante”.

Marco Ramondino la prende quasi con filosofia, consapevole che il suo gruppo sta scontando molti acciacchi diffusi e che i suoi uomini hanno fatto il possibile per ottenere un risultato positivo: “Bravi i nostri avversari per l’interpretazione strategica dell’allenatore e l’interpretazione dei giocatori sul campo. La prestazione di Tortona ha un valore importante perché si è spalmata per tutti i i 40’ di partita. Al di là di un po’ di fretta all’inizio, per l’ambiente elettrico e gli spazi particolari in attacco, noi ci siamo messi un po’ di pressione da soli sul tiro da tre punti, infatti sul finale di secondo quarto ne abbiamo costruiti quattro di buoni e quelli sbagliati in precedenza ci sono pesati psicologicamente, così che abbiamo finito per commettere dei nuovi errori. Nel secondo tempo stavamo giocando molto bene, purtroppo abbiamo avuto un impatto un po’ ovattato dei giocatori venuti dalla panchina che ci hanno bloccato nei momenti di inerzia positiva. E non lo dico per puntare il dito sulla prestazione di qualcuno, ma sicuramente Bianchi e Marks hanno dato tanto a Tortona, mentre noi abbiamo faticato a mantenere alta la lucidità delle letture, perché loro facevano tanti cambi e adattamenti, ci hanno costretto a letture e scelte cui noi non siamo abituati e che abbiamo subito oltre misura. Tra l’altro, Blizzard stamattina non riusciva nemmeno a piegare il gomito e ha giocato con un’infiltrazione. Non è un alibi, è per spiegare che non era al 100%, oggi non era nelle condizioni di fare quello che fa di solito al meglio. Ritornando su chi entra dalla panchina, mi assumo le mie responsabilità, devo essere io bravo a coinvolgerli in modo diverso. Ora sono preoccupato di due aspetti: in prima battuta di quello fisico, fra il braccio di Blizzard e Fall uscito dal campo zoppicando. Un altro aspetto è che nelle ultime tre partite casalinghe quando abbiamo avuto i vantaggi più ampi poi ci siamo fatti rimontare. Lì cerchiamo le scorciatoie e perdiamo il nostro gioco. Ci sono delle singole giocate che noi non troviamo il modo di fare e cambiano l’inerzia della gara. Dovresti avere forma fisica e mentale ottimale per concretizzare per essere lucidi in certe situazioni, e a noi adesso non sta accadendo. Perché perdiamo i vantaggi in poco tempo? Ci deconcentriamo, ci rilassiamo, magari abbiamo fuori i giocatori più esperti nei finali di quarto e lì sciupiamo i vantaggi. Non è giustificabile ma capisco l’atteggiamento della squadra. Quando fai fatica sul singolo giorno, quando le cose ti vanno bene pensi che finalmente le cose si sono sistemate e puoi tirare un po’ il fiato. Questa la motivazione, psicologica e di tipo tecnico: o quelli esperti arrivano spremuti in quel momento, oppure quelli più ‘teneri’ non reggono l’intensità. Rimpianti sulla costruzione della squadra, con la mancanza del finalizzatore? No, penso che noi al completo possiamo giocarci i playoff, quando non abbiamo problemi il risolutore lo abbiamo anche noi, come Bray a Tortona e Blizzard a Reggio Calabria. La singola giocata la contestualizzo nell’inerzia del momento, oggi abbiamo fatto il massimo per quelle che sono le nostre possibilità. Trovando continuità settimanale penso che ci possiamo giocare ancora i playoff”.

Scoramento ma anche la determinazione per provare a risollevarsi sono i sentimenti presente nelle parole del capitano della Junior Martinoni, alla sua seconda partita dopo l’infortunio che lo aveva tenuto fuori per tutto gennaio: “Una partita difficile da interpretare, la difesa di Tortona ci ha messo davvero in difficoltà. Noi paghiamo diversi errori, non possiamo permetterci di rilassarci come accaduto stasera. Oggi come in altre partite ci siamo persi sul massimo vantaggio. Dobbiamo cercare, anche quando abbiamo quintetti diversi da quelli titolari sul parquet, di non fare errori gravi che permettano agli avversari di entrare in ritmo e trovare canestri in serie. La ricetta per uscire da questo periodo di difficoltà fisiche? Io sono ancora ‘gestito’, non posso forzare, fatichiamo ad allenarci bene in settimana, ma questo non deve essere un alibi, dobbiamo sbagliare il meno possibile quando siamo in campo, non dobbiamo nasconderci dietro difficoltà del momento. L’infortunio mio è stato inaspettato e pesante, la condizione non è ancora ottimale ma storecuperando. Le tre sconfitte consecutive in casa pesano, adesso dobbiamo rialzare la testa, dobbiamo trovare il modo di vincere e ripartire”.