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Fortitudo Bologna, coach Boniciolli: “Promozione? Puntiamo ai playoff, poi proveremo a giocarcela”

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Fortitudo Bologna, la Fossa

Dopo l’esilio nelle minors, la Fortitudo Bologna è pronta ad affrontare il prossimo campionato di Serie A2. Sarà una stagione importante per Bologna che si affaccia nuovamente al grande basket, con un campionato che è soltanto un gradino sotto la Serie A. Quella Serie A che i tifosi bolognesi sognano ma che, ad oggi, sembra ancora lontana.

«Il nostro primo obiettivo è quello di entrare nei playoff – ha detto coach Matteo Boniciolli, ai microfoni de Il Resto del Carlino – e quindi chiudere la fase regolare nelle prime otto del nostro girone. Durante questo percorso la principale preoccupazione sarà quella di far crescere una squadra che è stata costruita proprio con l’idea di arrivare a fine stagione esprimendo il massimo del suo potenziale. Promozione? Sono discorsi così lontani che è diffìcile fare delle previsioni oggi. Noi cercheremo di arrivarci nelle migliori condizioni possibili e poi proveremo a giocarcela. Prima dobbiamo fare in modo che giocatori come Leo Candì, Matteo Montano o Nazzareno Italiano migliorino così tanto da diventare protagonisti in questa categoria. Ragionevolmente questo potrebbe succedere in un biennio, ma se entrassimo nei playoff già quest’anno noi non staremmo di certo a guardare»

«Per una neopromossa non è proprio il massimo disputare in trasferta le prime quattro gare del campionato – aggiunge il tecnico, riferendosi al fatto che i primi due impegni casalinghi della stagione si disputeranno a Rimini, ndr -, ma così è ed è inutile lamentarsi. Anche se dovessimo partire male il nostro obiettivo non cambia: vogliamo entrare nei playoff, non importa la posizione anche perché la storia recente dice che non sempre chi arriva prima è favorita. Quello che conta è arrivarci nelle migliori condizioni».

Roma, Treviso, Siena, Verona e Trieste. Con voi ci sono tante squadre che sono state costrette a ripartire. Che cosa c’è di sbagliato nel sistema?«Per rispondere avrei bisogno dello spazio di un libro. Preferisco pensare che sarà un campionato molto bello con un’unica pecca: delle 16 squadre che partecipano ai playoff, solo una andrà in serie A. Eppure le risorse che si spendono in A2 sono probabilmente superiori a quelle della massima serie, se si considera che in campo vi sono il doppio delle squadre. Mi auguro che questa regola cambi presto, ma come succede spesso in Italia la mia impressione è che le modifiche arriveranno in ritardo rispetto alle esigenze».

Che cosa chiedo al pubblico?«Nulla. Per ricevere bisogna dare e io preferisco far vedere a chi paga il biglietto una squadra che lavora duro durante la settimana per preparare la partita della domenica. Questo è l’unico modo per portare rispetto alla maglia che si indossa. Nessun tifoso fìschierà mai un giocatore che in campo dà il massimo, anche se il risultato non è la vittoria. Noi ci presenteremo così, con 6/10 del nostro roster che hanno lavorato tutto luglio due volte alla settimana al PalaDozza. Siamo stati gli unici in Italia a farlo».