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A2 Est – Treviso perde la testa, Pillastrini: “Molto da imparare. I nostri lunghi hanno dato meno del solito”

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FERENTINO vs TREVISO

S’interrompe la striscia di tre vittorie consecutive per la De’ Longhi Treviso che a Mantova perde il big match e la testa del Girone Est del campionato di A2. Treviso si è arresa solo sul finale di una partita bella, combattuta e che ha regalato uno spettacolo fantastico non solo in campo ma soprattutto sulle gradinate del PalaBam con il grande fair play mostrato dalle due tifoserie. Piccola consolazione per gli uomini di coach Pillastrini è l’aver tenuto il vantaggio della differenza canestri, utile per guadagnare nuovamente il primato in caso di passo falso di Mantova in uno degli due incontri stagionali. Ecco il commento al match di coach Stefano Pillastrini, riportato da Il Gazzettino: «Usciamo sconfitti da una partita davvero combattuta, dalla quale abbiamo molto da imparare. Per la prima volta abbiamo avuto problemi di fisicità a rimbalzo. Abbiamo subito in quello che di solito è il nostro punto di forza. Nel 2° tempo non siamo riusciti praticamente mai ad andare a tirare in area. Dovevamo attaccare di più il canestro. Lo abbiamo fatto, ma non siamo riusciti a conquistare punti. Alla fine la gara si è decisa negli episodi, su situazioni di palle vaganti. Loro hanno avuto l’abilità di essere opportunisti. Nel primo tempo hanno 10/17 con dei tiri pazzeschi. Non potevamo fare tanto di più. Mantova gioca con quattro tiratori costantemente sui 3 punti: è difficile andare ad inseguire tutti. Hanno cercato di aprire il campo e sono stati bravi. Hanno fatto 3/14 nel 2° tempo, quindi non penso abbiano vinto col tiro da tre. Abbiamo molte risorse, ma non credo che abbiamo fatto una grande partita. Ha tirato alla grande Fabi e Moretti ha giocato un grande 2° tempo. Ma i lunghi hanno dato molto meno del solito».

Sull’ultima azione la scelta di non fare fallo: «Avevo abbastanza fiducia che potessimo rubare palla e c’era una differenza punti (+4 all’andata, ndr) da proteggere. Volevo 6-7″ feroci per rubarla e pensavo che un fallo capitasse, non proprio cercandolo. Non saremmo riusciti a segnare da rimessa, mettendo palla in campo. Ci serviva una rubata, perché non segnavamo mai su azione a metà campo. Non avendo rubato la palla il piano è venuto a cadere. Almeno abbiamo salvato la differenza punti».